giovedì 13 settembre 2012

Sfogo

Oggi volevo parlare di una cosa che in questo particolare momento della mia vita mi sta molto a cuore. E' il mio unico pensiero di tutte le mie giornate.
Mi chiedo: arriva un momento in cui un genitore deve smettere di trasformare i propri consigli ai figli, in imposizioni?

 C'è un età in cui un figlio ha il diritto di vivere autonomamente, ma senza l'obbligo di abbandonare la casa paterna, di fare le sue scelte, anche se la famiglia non approva? Perchè appena c'è discordia, un genitore è capace di cacciare di casa un figlio?

 E' possibile trovare un accordo, un compromesso, oppure si è costretti a fare una vita di inferno fino a che non si ha la possibilità materiale di allontanarsi da casa per essere liberi di fare le proprie scelte? Perchè non c'è comprensione da entrambe le parti?
La comprensione che i genitori vorrebbero nei figli, non vale forse anche per i genitori?


Sbatti contro un muro duro non c'è via di scampo, o obbedisco o scappo.


Se c'è qualche genitore in lettura, ascoltate queste parole:
vi parla una persona molto responsabile e consapevole (di troppe cose..).
Quando date un consiglio ad un figlio, più che maggiorenne, evitate di imporre la vostra volontà:
lasciate liberi i figli;
 arriva e deve arrivare un momento in cui potete solo dare consigli, perchè ci avete dato la vita, ma non potete farcela come volete voi. Non saremmo delle persone felici!
Perciò lasciateci liberi
 di sbagliare se credete che sbaglieremmo non dandovi ragione,
liberi di fare le nostre scelte, perchè quelle scelte e quelle decisioni che NOI avremmo preso saranno la NOSTRA personalissima storia.
Basta con le imposizioni, perchè i divieti sortiscono l'effetto contrario.

E prima o poi salirà a galla il rimorso e il senso di colpa per aver rovinato la vita di un giovane.

2 commenti:

  1. Ti sono tanto vicina,t.v.t.b.devi essere forte e ricordati e tua la vita...ti scrivo pomerigio...
    Con il cuore in mano amica tua.

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